MARTIGNANO
A Martignano, d'origine romana, risulta evidente il legame con i greco bizantini; intorno alla metà del 1200, il paese va in feudo a Simone Belvedere, poi passa ai conti Gualtieri e successivamente alla regina Maria d'Enghien.
A partire dal 500 si susseguono varie famiglie come i Pignatelli, i Palmieri e i Granafei.
Sul finire del 700 il paese si trova in uno stato di miseria e abbandono, cosi anche nell'ottocento, dove si vede aggregata al vicino paese di Sternatìa.
Tra i monumenti di maggior rilievo vi è la Cappella della monella che fu costruita a spese dei fedeli, è detta “cunèdda” (piccola immagine in griko), con riferimento ad un immagine della Madonna raffigurata insieme ai Santi Eligio e Donato.
La chiesa Matrice Santa Maria dei Martiri risulta un favoloso contenitore di arte; al
fianco della chiesa vi è la torre campanara e la torre dell'orologio. La chiesa di San Francesco e il convento risalgono agli anni settanta del settecento, il convento si trova tuttora in stato di abbandono, conservata meglio è la chiesa ed è costituita da un'unica navata.
Il Palazzo Calmieri eretto intorno al cinquecento con funzione difensiva, comprende un grande giardino divenuto poi un parco e un frantoio; al piano terra vi è una cappella intitolata a San Domenico. All'ingresso del palazzo vi è lo stemma della famiglia Granafei.
La Cappella del Mantovano è intitolata alla Madonna delle Grazie e fu costruita grazie alle offerte dei fedeli nel 1696; è costituita da una altare in pietra leccese dove vi era al centro la figura di una Vergine col Bambino purtroppo rubata nel 1981 e mai ritrovata.
BAGNOLO DEL SALENTO
In questo piccolo centro sono numerosi i Menhir che risalgono all'età del bronzo, tra quelli più conosciuti vi è quello che prende il nome dal paese, Menhir del Bagnolo.
Nel 1332 Bagnolo fu feudo dei Castruccio, poi ai Costello e ai Balzo Orsini.
Gli abitanti di Bagnolo sono chiamati “zucari” in riferimento alla loro antica attività che era quella di fare intrecci con delle corde di paglia.
La chiesa più importante è quella di San Giorgio del 1851, nel 1888 fu eretta una colonna dedicata al Santo come ringraziamento per aver salvato i cittadini da un fulmine che si era abbattuto sulla chiesa.
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